Un paese dove il sangue bolle mentre la musica piange o corre insieme alla gente in una vita di un ritmo particolare. Un popolo intelligente ma orgoglioso, vecchio com'e vecchia e l'Europa. La "citta bianca" costruita anche dei celta accanto ai dacci, poi e stata desiderata e conquistata ugualmente dei romani, ottomani, austriaci. Gli anziani italiani la conoscevano da: Castelbianco.
Beograd e Kosovo... due posti dove la storia ha giocato sempre a carte il destino europeo e dove si canta con delle lacrime davanti a Dio, e si ride con cinismo davanti alla morte. Un posto dei contrasti. E il posto dove ha vissuto un musicista di una sensibilita incredibile: Stevan Mokranjac. Non solo che ha datto una forma colta alla musica popolare serba, pero l'ha trasformata anche in un gioiello preziossissimo, trasparente e di una purezza limpida com'e l'acqua di un sorgente che scorre dal cuore delle montagne. La musica colta ortodossa non e forse la piu leggera musica da ascoltare, pero al di la della sua sonorita un po orientale, del suo profondore rattristato rimane una musica che ti porta verso un certo tipo di filosofia forse piu inclinato alla malinconia.
Il contrasto tra la musica ortodossa e la vita che trovi fuori la chiesa e un contrasto delizioso di ritmi, di sentire, un misto unico com'e un misto unico anche il piato conosciuto come appartenendo a questi posti: il pilaf serbo, cioe un piatto ottomano trasformato. Questo piato e un mischio di tutto, ma non fatto come ti capita. E forse il piu bello specchio di questo mondo amato di Dio con delle lacrime di sangue.
I transilvani hanno messo sempre accanto a questo "pilaf" qualche salsiccie ben cotte e un bicchiere di vino. I serbi si mettono accanto un bel bicchierino di "sljivovica", una bevenda tipica fatta di prugne, che nei Balcani ogni popolo dice di averla inventata, ma difatti nessuno sa di sicuro da dov'e uscita fuori. E cosi che alla fine i Balcani sembrano di aver concluso: il sapore e l'effetto sono quelli che contano! :)
Pilaf serbo
Nota: foto inserrita da allfoods.ro
Porzioni: 6
Tempo per prepararlo: 35 min
Ingredienti:
300 gr riso
2 peperoni rossi
2 carote
2 cippole
200 gr funghi champignon
2-3 pomodori
un ciuffo di verdura (finocchio, prezzemolo)
aglio al gusto
sale e pepe al gusto
Come si fa?
1. Nell'olio soffrigette un po le cipolle, i peproni rossi, le carotte tutte tagliate a fettine sottile; appena ammorbidite, aggiungete il riso; soffrigette anche un po, finche il riso diventa lucido;
2. aggiungette acqua finche coprite il riso, mettete sale e pepe al gusto, i pomodori tagliati a fettine e lasciate in forno finche il riso e cotto;
3. schiacciate l'alio e mix con un po di sale; aggiungete poco a poco un po di olio poi acqua e mettete sopra il riso.
Idee per servire: del solito si mette accanto nel piato qualche salsiccia ben soffrita, o bistecca.
Buon appetito!
4 bricciole: on "Beograd - Il cuore delle lacrime degli angeli"
che bello questo post!!! e questo piatto è davvero invitante!
Arrivo qui per caso e mi fermo volentieri... il tuo racconto è ricco di poesia e di sentimento, di profondità. Mi piace molto, arriva al cuore, è toccante e la conclusione in forma di ricetta mi conquista definitivamente. E' molto bello, il tuo riso è interessante. Sono contenta di averti incontrato e spero di incontrarti ancora. A prestissimo, passa a trovarmi. Un caro saluto.
deborah
@Federica, grazie :) sono contenta di averti qua di nuovo e anche di essere qua di nuovo :)
@Deborah...sono davvera contenta di averti come ospite del mio blog e di sicuro passero a trovarti. sei sempre benvenuta cara :)
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